- Testo: «Giru, bivu/ danzendi asusu e' unu filu/ deu seu comenti coriandulu/ ca antia* simbillu a un anghelu/ istimamì** immoi/ ca crasi no app'essi innoi».
- Traduzione: «Giro, vivo, / danzando sopra un filo/ io sono come [un] coriandolo / perché quasi* somiglio a un angelo / amami** adesso / perché domani potrei non essere qui».
Mi piace particolarmente quell'esortazione al carpe diem che ricorda vagamente Lorenzo De' Medici ma è molto più poetica.
* questa parola ("antia") non la conoscevo, credo sia logudorese e non campidanese. - Per la traduzione in "quasi" cfr la discussione con Giovanna nei commenti a questo post.
** Che "istimamì" significasse "amami" non lo sapevo, per cui ringrazio Alessandra Scanu e Luigi Serra che su Facebook mi hanno dato la traduzione di questo verbo.
Ecco il video ufficiale:
Adesso segnalo alcune iniziative legate al sardo a scuola:
Un concorso (lettere.unica.it/bando_FILS_2012-2013.PDF) e un workshop:
Ciao,
RispondiEliminaprobabilmente quel "antia" vuol essere *antzias* o *antzis*. Allora sarebbe logudorese :-)
E la traduzione dovrebbe essere: anzi
"perché anzi somiglio a un angelo", che dici va? :-)
Neppure io ho sentito la canzone. La ascolterò!
ciao,
g
Ciao, grazie per la testimonianza. Ieri nel dizionario http://www.ichnusa.net/index.php?pagina=dizionario ho trovato quest'altra traduzione: ántia (logudorese) vicino, quasi. Dovrei consultare uno dei dizionari cartacei che ho a casa: rimando sempre.
RispondiEliminaOh, non mi risulta però. Noi, vicino Ozieri, centro Logudoro, non lo usiamo - mi pare almeno :-)
RispondiEliminaHo provato a cercare. Qui http://www.toninorubattu.it/ita/LOG-A3%20%28an-ar%29.htm
trovo àntias (in): procinto (in) e
antis: anzi e le varianti delle due con tz.
Su http://www.ditzionariu.org/home.asp?lang=sar per àntias restituisce ansia oppure gli "anzi" di cui sopra..
proverò ad informarmi presso qualche cultore del sardo!
g
Verificato anche sul dizionario dello Spano (http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_59_20080717155055.pdf): stessa cosa, "vicino" e dintorni.
RispondiEliminaGrazie per questo documento, scaricato!
RispondiEliminaOk, dico che la frase della canzone si potrebbe quindi tradurre:
"che quasi somiglio a un angelo".
Quel "vicino" non mi suonava, il "quasi" mi pare vada meglio.
Io parlo sardo ma *àntia* non l'ho mai usato. Ma non faccio testo, purtroppo. Seppure non più tanto giovane, credo di far parte di coloro che hanno imbastardito la lingua sarda, italianizzando... :-(
ciao, non si finisce di imparare!
g
Giusto, non ho pensato di integrare la traduzione: nel frattempo ero passata ad altri impegni ;).
RispondiElimina